Come i Bias Cognitivi ti incasinano la testa in un Colloquio di Lavoro

Siamo esseri umani e come tutti cadiamo in pregiudizi ed errori di valutazione a causa di come deformiamo e interpretiamo le informazioni in nostro possesso. Gli psicologi li chiamano Bias Cognitivi.

Sono delle scorciatoie che il nostro cervello mette in atto per risparmiare energie. Adesso ti spiego quelli che più probabilmente metterai in pratica durante un colloquio di Ricerca e Selezione del collaboratore.

  • Abbiamo la tendenza a ricordarci maggiormente le informazioni ricevute per ultime. Quindi siamo portati a preferire gli ultimi candidati con cui abbiamo parlato, rispetto a quelli posizionati centralmente nella lista.

Per questo esistono le schede di valutazione in un colloquio di lavoro: per evitare di cadere in questa trappola.

  • Sviluppiamo preferenze per i candidati con cui abbiamo già avuto un contatto in precedenza. Così come siamo portati a crearci una prima impressione su una persona, magari per un ritardo o una stretta di mano considerata da noi “non adeguata”, e tutto il colloquio proseguirà aggravato da questa pesante ancora negativa.

Non è facile sottrarsi a questi Bias proprio perché siamo esseri umani, con tutti i limiti che ne comporta. Le schede e tutto il lavoro di preparazione condotto fino a qui serve proprio a limitare queste deformazioni.

  • Attribuiamo agli altri i nostri stessi schemi di pensiero e di ragionamento. Questo ci porta a preferire persone simili a noi. E accade spesso infatti di trovare intere piccole aziende pieni di “cloni” del titolare, o persone che hanno vissuto esperienze comuni alle nostre come “stessa scuola”, “stesso hobby”, ecc…

Ricordiamoci che ogni ruolo prevede atteggiamenti diversi. Per questo abbiamo dedicato così tanto tempo alla costruzione del nostro candidato ideale.

  • Le persone più alte risultano più autorevoli, le persone più belle risultano più competenti, ecc…

Difficile sottrarsi a questi stereotipi inseriti nella nostra mente…

  • Colui che effettua il colloquio è portato a farsi delle idee sul candidato e quindi cercherà conferme, spesso inserendo una parte della risposta desiderata all’interno della domanda: “Usi molto i social attraverso i video, quindi sei una persona creativa e socievole?” Indovina come sarà portato a rispondere il candidato, a prescindere da come sarà realmente di carattere?
  • Il Principio del Contrasto ci porta a valutare persone o cose in funzione di una precedente esperienza. Nel caso del colloquio se pensi di aver già trovato il candidato giusto, sarai portato a mettere meno energie e meno impegno nei successivi colloqui. Magari perdendoti un candidato migliore…
  • Il Bias della valorizzazione ci fa cadere nell’errore di considerare una abilità fuori dalla norma (ad es. parlare 5 lingue) come importante nella scelta.

Se non fa parte delle caratteristiche richieste per quel ruolo, non dobbiamo dare troppo peso a certe “qualità” dei candidati. Per questo ti ho costretto a specificare riempiendo la scheda del candidato ideale.

Mantieni il focus su ciò che ti serve, non su ciò che ti piace!

  • Stai attento a non farti ammaliare dalle capacità oratorie e relazionali del candidato, a scapito degli obiettivi da valutare.

Per questo esistono le schede di valutazione. Per ricordarti cosa realmente serve alla tua azienda.

  • Il Bias dell’Entomologo ci porta a valutare il candidato solo per le caratteristiche tecniche.

Per questo ho passato così tanto tempo a parlarti della forma mentis e dell’atteggiamento. Tutte cose che non possono essere insegnate e quindi occorre valutare con attenzione durante un colloquio.

Mi sono lasciato per ultimo uno dei più famosi, e che probabilmente avrai già sentito nominare: l’effetto Dunning-Kruger.

Si ha quando un individuo molto esperto ed intelligente si rende conto che ha ancora molto da imparare e quindi tende a sottovalutarsi.

In pratica più sai, più sai di non sapere.

Al contrario persone poco preparate e con una intelligenza nella media, tendono a sopravvalutarsi. La loro incompetenza li porta a non avere la capacità di rendersi conto della loro vera preparazione.

Ricorda che le persone che si ritengono particolarmente preparate, raramente si mettono in discussione, accettano critiche e si aggiornano.

Sicuro di voler lavorare con un collaboratore così?

Se vuoi approfondire questi concetti leggi qui.

        Alessandro

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